sabato 5 maggio 2018

One Cut of the Dead

Ueda Shinichiro

Il titolo è un gioco di parole “horrorcinefilo”, che si può tradurre, nella stessa vena, come Il piano sequenza dei morti viventi. All'inizio del film di Ueda Shinichiro vediamo girare un film di zombi in una location povera, con una produzione indipendente ridotta all'osso; ed ecco che i membri della troupe diventano a uno a uno zombi autentici (una leggenda urbana dice che quel luogo è maledetto). Solita serie di fughe dei sopravvissuti, perseguitati dagli zombi nonché dal regista, che è impazzito e li filma felice (“Action!”). Ma tutto appare pieno di errori, cose incomprensibili, assurdi tempi morti – e lo spettatore ovviamente attribuisce ciò a una mediocrità di realizzazione. E poi, sarà dopo 20 minuti, il film finisce! Vediamo scorrere i credits!
Quindi una didascalia ci porta a un mese prima. Il regista è stato contrattato per girare un film tv di zombi in diretta in piano sequenza, dal titolo One Cut of the Dead. Quello che abbiamo visto è il suo lavoro, e il resto del film riprende da capo mostrandoci come è stato realizzato. Un'avventura divertente, perché sono successi un mucchio di incidenti: essendo in piano sequenza e in diretta, la ripresa non può essere interrotta per aggiustare errori. Così, per esempio, quelli che ci parevano tempi morti lo sono, ma derivano dal fatto che gli attori sono costretti a improvvisare per guadagnare tempo mentre gli altri cercano di sistemare un guaio, magari modificando il copione. O certe battute o azioni di cui non si capiva il senso nel film-nel-film erano frutto di incidenti autentici, come un attacco di diarrea. Insomma, tutto quello di strano che era successo nel film-nel-film viene giustificato e ridefinito sul piano diegetico. Il concetto è molto intelligente, e contiene fra l'altro un vero gioiello: l'analogia (chi ci aveva mai pensato?) fra il modo di camminare e di mugolare degli zombi e quello degli ubriachi.
Così si crea una specie di vertigine segnica: un film di zombi diventa un film di zombi ma in realtà si sta girando un film di zombi. Una meta-zombie comedy, in una parola.

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